Bettina

“Sono nata a Bologna il 6-9-1898. Nel 1902 mi trasferii a Perugia. Ho iniziato a disegnare e fare ritratti fin da giovanetta, senza alcuna guida; ero interessata fortemente alla letteratura e all'arte e mi divertivo a fare ritratti di persone amiche. A distanza di anni ho visto che quei miei lavori erano stati conservati gelosamente.

foto d’epoca di una giovane Bettina Fuso, ritratta mentre guarda di lato con gli avambracci appoggiati a una sedia
foto a figura intera di Bettina e Brajo Fuso sorridenti in piazza San Marco a Venezia mentre danno da mangiare ai piccioni

Nel 1929 sposai Brajo, col quale ho vissuto intensamente per più di cinquanta anni. Quanti ricordi... Di lui vorrei dire soltanto che era un uomo di rara intelligenza e generosità, un"'anima larga", oltre che un grande artista. Fu Brajo che mi consigliò di iscrivermi all'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia dove ebbi come maestro anche Arturo Checchi.

Dopo circa due anni sentii però che l'Accademia non corrispondeva ai miei bisogni e desideri e continuai a lavorare da sola facendo per lo più paesaggi e ritratti di soggetti che mi interessavano particolarmente. Mi sentivo libera di fare come volevo e ciò che volevo! Ho fatto mostre personali a Napoli, Roma, Milano, Bolzano, La Spezia, San Marino, Termoli, Terni, Foligno, Perugia, ecc., e alcuni miei quadri furono esposti anche a varie edizioni della Quadriennale.

Bettina Fuso dipinge un ritratto di un uomo che indossa un saio osservando un modello in posa
Bettina Fuso sorride verso l’obiettivo mentre osserva un suo dipinto. Indossa un vestito estivo a righe, una collana di perle e ha un foulard in testa

Avendo degli amici a Parigi, ebbi modo di frequentare gli ambienti culturali e artistici parigini che mi entusiasmarono. A Parigi esposi in una mostra in Faubourg St. Honoré dove ricevetti, per la verità, larghi consensi e l'attenzione dei critici francesi fra cui il noto Pierre de Colombiere.

A Perugia molti amici artisti, letterati ed intellettuali come Gianna Manzini, Enrico Falqui, Casorati, Mafai, Guttuso (che mi fece un ritratto nel 1932), Aurelio De Felice, il prof. Argan, Zavattini, Ungaretti, Massimo Binazzi, Pino e Nini Menichetti, ed altri, venivano a farmi visita e si parlava... si dibattevano tanti argomenti interessanti. Oggi si dice che il mio salotto fosse, soprattutto a cavallo dell'ultima guerra, uno dei centri culturali più vivi della città.

Bettina di profilo di fronte al suo ritratto realizzato da Renato Guttuso, imitando la sua posa nel dipinto
Bettina in età matura posa con la mano destra sul fianco e l’altra che sfiora la sua spalla sinistra. Indossa un completo elegante e una collana con grandi ciondoli

Verso la fine degli anni '60 smisi di dipingere... non saprei dire bene nemmeno io perché; non mi sentivo più di lavorare, avevo avuto tanti riconoscimenti, premi, (1932: medaglia d'oro alla 1° esposizione d'arte femminile - Perugia; 1936: Premio alla V mostra d'arte interprovinciale - Terni; 1952: Premio alla Mostra nazionale "Per un'Umbria nuova" - Perugia; Medaglia d'argento alla Mostra d'arte del Sindacato degli artisti umbri-Perugia; 1954: Premio alla Mostra" Il paesaggio umbro" - Perugia; Segnalazione alla Mostra regionale d'arte - Foligno; 1964: Medaglia d'oro all'VIII Premio Termoli-Termoli), soddisfazioni, eppure...

Da quando ho smesso di dipingere fino ad oggi ho dedicato tutte le mie energie esclusivamente alla realizzazione dell'idea e della volontà di Brajo di trasformare la villa di Montemalbe - il Fuseum - in un centro di vita artistica e culturale al servizio della città.”

Bettina anziana siede in uno spazio all’aperto del Fuseum. Ha le mani giunte, i gomiti appoggiati ai braccioli di una seduta e guarda sorridente alla sua sinistra